
Ospedale: Rischio sicurezza e la Polizia va via
IL CASO: La consigliera Costanzo lancia l’Sos; Morabito (Siulp) incalza il questore
Gli operatoli si sentono in pericolo, ma il posto fisso della Questura potrebbe chiudere
«La direzione dell’Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio applichi al più presto le disposizioni normative vigenti per la tutela e la sicurezza del personale medico ed infermieristico che ogni giorno è costretto a subire continue aggressioni». A lanciare l’allarme è la consigliera comunale di Obiettivo Comune, Manuela Costanzo, nello stesso giorno in cui il segretario provinciale del Siulp, Gianfranco Morabito, paventa il rischio chiusura del posto di polizia all’ospedale “Pugliese”. Così la tensione sale e il senso di sicurezza svanisce. La Costanzo incalza sulla necessità che anche nel nosocomio cittadino venga definito il Piano per la Sicurezza richiesto dall’attuale normativa per la salvaguardia della salute dei dipendenti sotto il profilo della integrità fisica e psicologica: «I professionisti della sanità – dice – sono esposti a particolari rischi specialmente legati allo stress lavoro-correlato. Per tale motivo, è fondamentale che vengano garantite tutte le misure di prevenzione che ciascuna struttura deve disciplinare attraverso il Piano per la Sicurezza previsto dall’art. 28 del decreto legislativo 81/08. Invito, dunque, la direzione generale del Pugliese-Ciaccio ad effettuare le specifiche valutazioni dei rischi e a definire tutte le misure di vigilanza atte a tutelare la salute e la sicurezza dei medici e operatori sanitari. Se non si provvederà al più presto in tal senso, il rischio è che si veda sempre più pregiudicata l’incolumità dei dipendenti e che si registri un crescente numero di denunce per malattie professionali». Una certezza, questa, mentre ancora a livello di rumors resta la notizia divulgata da Morabito, secondo cui il posto di polizia è prossimo alla chiusura. «Al momento si tratta di semplici indiscrezioni – afferma -ma l’organico del posto di polizia è oramai ridotto a una sola unità operativa, insufficiente persino a consentire la copertura dell’orario di servizio che la stessa Questura ha previsto per questo presidio: è certo che un turno su due sarà impresidiato, in danno delle necessità dell’utenza ospedaliera, della delicatezza delle funzioni, del servizio reso al territorio. Inoltre il presidio è chiuso da qualche giorno in quanto l’unico operatore è impegnato negli aggiornamenti professionali. Più volte abbiamo sollecitato il questore a rivedere le piante organiche di tutte le articolazioni ma non abbiamo ottenuto alcuna risposta. Riteniamo – conclude Morabito – un fatto veramente infelice che si mantenga un ufficio di Polizia, peraltro distaccato dalla Questura in simili condizioni. Tale decisione avrà la conseguenza di azzerare il livello di protezione per i cittadini che si recano al Pronto Soccorso avendo patito gravi lesioni e che quindi necessitano di un supporto per l’avvio dei procedimenti che la legge prevede a loro tutela. Ma avrà anche ricadute sulla sicurezza dell’intero ospedale che, si rammenta, è un presidio ospedaliero regionale punto di riferimento per l’intera Calabria dove con troppa frequenza si verificano reati predatori nei confronti dei malati. Questa nostra preoccupazione sarà fatta presente anche al Capo della Polizia».